Paolo Degiuli: il ricordo di un bandista come noi
- 15 Luglio 2018
- Pubblicato da: Elio Cattozzo
- Categoria: Rassegna stampa

E’ con grande dolore che salutiamo un amico musicista che, agli inizi della sua carriera, quando dopo il diploma in tromba non aveva ancora deciso di fare della musica e del Jazz la sua fonte di vita, ha suonato e scherzato con noi e la nostra banda ed è stato docente presso la nostra scuola di musica.
La sua simpatia, intelligenza e bravura rimarranno sempre nei nostri cuori. Caso vuole che giovedì 19 luglio avremo l’onore di suonare con un suo grandissimo amico e compagno di avventure musicali, “Titti” Castrini.
Un musicista lo si ricorda per la sua musica. Ecco allora due link per sentire e non dimenticare la sua cornetta: https://www.youtube.com/watch?v=1h5DAQs88ig, https://www.youtube.com/watch?v=-AtahXMruK8
Per chi non ha avuto il piacere e l’onore di conoscerlo riportiamo di seguito l’articolo pubblicato dalla Gazzetta di Mantova.
Addio al trombettista Degiuli. Il cordoglio del jazz italiano
Si è spento a 51 anni nella sua casa di Rebecco dopo una lunga malattia. Le collaborazioni illustri, la fama internazionale. Sabato 14 luglio l’ultimo saluto
GUIDIZZOLO. Paolo Degiuli, trombettista di Guidizzolo, si è spento giovedì scorso nella sua abitazione a Rebecco in località Baite. Una lunga malattia e un altrettanto lungo periodo di cure non sono serviti a evitare la prematura scomparsa del 51enne trombettista stimato e apprezzato da colleghi e musicisti di fama internazionale. Il cordoglio nel mondo della musica è unanime.
Simone Guiducci, chitarrista, lo ricorda come «una persona buona»: «Abbiamo collaborato in alcuni progetti e la qualità umana di Paolo era straordinaria. Umile come nessun altro, davvero una grande persona e un grande musicista». Il lato umano, l’umiltà e semplicità, che va di pari passo con la capacità di essere sul palco senza voler essere protagonista, emerge dalle parole di tutti i musicisti che hanno collaborato con lui. Marco Lanfranchi, pianista, ricorda «la sua preoccupazione, già ammalato, per non poter essere con me alla presentazione dei nuovi corsi musicale ai bambini. Questo era Paolo, musicista raffinato e preparato».
Il lato dell’insegnamento è sottolineato anche da Franco Marchesini dell’Ente Filarmonico di Guidizzolo. «Con me ha collaborato e ha lavorato molto sul lato didattico. Molte nostri musicisti sono suoi allievi e si sono avvicinati alla musica grazie ai suoi insegnamenti. Questa è davvero una giornata triste».
Sergio Desiderati, giornalista ed ex sindaco di Guidizzolo, lo ricorda così: «Paolo con la tromba in mano incanta, ti prende per portarti con sé lungo quel percorso che solo lui ha impresso nella mente e pian piano te lo fa assaporare per donartelo poi per sempre, perché anche tu, perché anche noi, possiamo capire e scoprire cos’è veramente l’armonia». Fabrizio Palermo, pianista, dice «di non averlo mai sentito e visto triste. Sempre accomodante, persona di incredibile bellezza d’animo». Nella parole di Vincenzo Titti Castrini, fisarmonicista e compagno di molti concerti, c’è il dolore di chi ha perso «una persona con la quale ho collaborato e che ha saputo rileggere gli anni ’20 del jazz classico, ma anche dare colore a serate meno formali. Posso dire averlo spronato a suonare e di essere felice che avesse trovato questa strada come sua dimensione».
Mauro Ottolini, nome importante del jazz italiano, raggiunto al telefono è scosso:«Sono stato con lui fino alle fine. Ho perso un fratello. Un amico. Ho perso uno dei musicisti con cui ho collaborato e che illustri colleghi come Bosso e Rava mi invidiavano. Dal 2012 è in tutti i miei dischi con tromba e cornetta. Abbiamo suonato in tutto il mondo. Sono felice di averlo spronato affinché la musica fosse la sua unica attività. Ho un live inedito nel cassetto, volevo fargli una sorpresa. Lo pubblicheremo presto». I funerali oggi alle 14 a Guidizzolo con interventi musicali dei suoi tanti amici.

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